Si lo confesso: sono contro Amazon


Il 14 novembre su “La stampa” è apparso un articolo di Mattia Feltri dal titolo: “per il bavero” che sul blog di Giancarlo Santalmassi è diventato: "Mattia Feltri contro Amazon. E motiva”.






Naturalmente Feltri Junior non è affatto contro Amazon anzi. In modo più che garbato, se la prende con il sindaco di Bedonia reo di non capire che “resistere al mondo che cambia è un’illusione nella quale l’uomo si è spesso malamente impantanato”. 

Ma andiamo con ordine: A Bedonia, in provincia di Parma, gli studenti delle elementari e delle medie hanno ricevuto un’offerta allettante da Amazon: uno sconto su prodotti di cancelleria, zaini, strumenti musicali. In verità non di sconto si è tratterebbe ma di una percentuale sugli acquisti da assegnare all'istituto comprensivo che, a sua volta, potrà far valere su futuri acquisti, rigorosamente su Amazon. 

Il sindaco Giampaolo Serpagli ha preso carta e penna e ha scritto agli studenti: "Viviamo un’epoca particolare. Siamo in un passaggio storico: dall’analogico al digitale. Siamo attratti, attraverso i social e i nuovi media, dalle sentinelle degli acquisti on line. Dietro a queste sirene ci sono studi importanti, dispendiose campagne pubblicitarie che ci fanno vedere un mondo fatato. 'Tutto a portata di clic'. 'In poche ore a casa tua verrà consegnata qualsiasi cosa. La realtà è molto diversa" e continua "Innanzitutto dietro a queste grosse catene di commercio on line ci sono ragazzi sfruttati, a cui vengono contati i passi giornalieri che devono compiere per fare il proprio lavoro, a cui anche i bisogni fisiologici devono essere sottoposti a controlli. Non è il mondo che vogliamo. In realtà sotto la parola 'progresso' si nasconde un ritorno allo sfruttamento dell’uomo sull’uomo”. 

Forse il discorso del Sindaco di Bedonia risulta per qualcuno scalcinato e suicida ma io sto con lui.

Commenti

  1. Non è difficile stare con lui. Se ci si limita ad una opinione. Che questo non sia il mondo che vogliamo è un concetto che definirei scontato, almeno tra noi. Ma la retrospettiva nostalgica alla quale volentieri potrei associarmi non risolve il problema. Partiamo dal concetto che la tecnologia, come qualunque evoluzione della scienza, è neutrale. Non è neutrale il suo uso e forse di questo dovremmo rammaricarci: di non averci pensato per tempo, di non averne per tempo preso coscienza e confidenza critica, di non aver avuto la capacità di approfittarne in modo funzionale alla nostra visione del mondo. Ma proprio il fatto che "dietro a queste sirene ci sono studi importanti, dispendiose campagne pubblicitarie che ci fanno vedere un mondo fatato" ci dovrebbe far riflettere. Da queste campagne il nostro mondo e le nostre speranze sono state smontate, completamente, fino alla totale confusione... Ma pensare che il rifiuto del singolo modifichi questo stato di cose è quanto meno puerile. Ciò che emerge è l'incapacità di trovare soluzioni in questo contesto o ritenerle impossibili, l'incapacità di trovare ricette che bilancino il danno. Soluzioni difficili che dovrebbero prevedere un diverso approccio in materia fiscale, in materia di salario minimo, in materia di regole contrattuali. Purtroppo è con questo che dovremmo fare i conti e continuiamo a non riuscire a farli. O li facciamo con logiche vecchie. E sta anche qui la domanda giusta. Non amo i social, perfetta espressione di un danno mediatico diffuso. Confesso: ho cancellato il mio account Facebook, vado su Twitter una volta al mese, ma... Non ci crederete: non è successo niente e i loro utenti crescono.

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  2. Per le feste di Natale, come ogni anno, ho comprato libri per i miei amici. La spesa è stata di poco meno di 300 euro. Ho fatto il conto e se l'avessi comprati su Amazon, complice il sistema di abbattimento delle spese di spedizione che comunque è a carico delle singole ditte e trasportatori, avrei risparmiato una trentina di euro sul prezzo di copertina. Ho invece preferito comprarli presso una libreria da poco aperta a TBM. Ho contribuito così a mantenere aperto uno dei pochi spazi di cultura. Maurizio ti rammarichi che nulla è successo dopo la cancellazione da Facebook, certo se ti sei già stancato!?...

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    1. Era, naturalmente, una battuta... Dettata dalla ferma convinzione che questo sistema non si smonta con le buone intenzioni dei singoli. Anzi, le attività di singoli o di piccoli gruppi e la loro "libera" espressione, siano ampiamente promosse, non costituendo pericolo alcuno di manomissione dell'ingranaggio. Potremmo fare un ricco elenco di tante e nuove colorite istanze, più o meno intime, più o meno di nicchia, più o meno civili: un tappetino di dicondra ad abbellire radici che scavano sempre più a fondo.
      C'erano quarant'anni fa i supermercati che uccidevano le botteghe e le botteghe sono morte nonostante le buone intenzioni. Se continuiamo a correre romanticamente dietro al nostro passato non credo che faremo molta strada: avremo una coscienza immacolata ma lasceremo comunque il deserto.
      Le tue sensibilità che condivido e sposo, non sono quelle dei protagonisti di questo tempo che in questo tempo sono nati e in questo tempo vivono. O le strade le troviamo qui o non le troveremo né noi né loro.

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