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Visualizzazione dei post con l'etichetta approfondimenti

16 marzo 2021

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“alla destra si perdona sempre tutto e subito, alla sinistra niente” tratto da un articolo di Piero Ignazi per "Domani" del 22/02/201

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Su “Domani” il politologo Piero Ignazi afferma: “alla destra si perdona sempre tutto e subito, alla sinistra niente” Nell’arco di 24 ore Matteo Salvini ha cessato di essere considerato il pericolo pubblico numero uno dell’Europa. Come è facile per la destra essere accettata: due parolette, un sorriso, e via. Non si richiedono prove di affidabilità. Basta la presenza del pacioso Giancarlo Giorgetti a fianco del truce Salvini a rassicurare Quirinale e Palazzo Chigi. Questo doppio standard dice molto della cultura profonda di questo paese. La sinistra è tuttora considerata un accidente della storia, mentre la destra, costituisce l’asse portante della politica nazionale. 

La saggezza del camaleonte di Lorenzo Ciavoni

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IL LIBRO SARÀ PUBBLICATO IL 7 LUGLIO. Se lo acquisti subito ti verrà spedito almeno una settimana prima della data di pubblicazione. ------- Un romanzo autobiografico che racconta la passione dell’autore per il mondo dei social media, esploso grazie a Facebook nel 2005. leggi la recensione

documento scuola del gruppo "Parliamo di socialismo"

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"Parliamo di socialismo" è un gruppo di discussione che si propone di costruire un programma e un percorso politico sulla base di una riflessione condivisa. Abbiamo ricevuto il loro primo "documento programmatico e preliminare sull'istruzione e la didattica". Siamo lieti di partecipare al dibattito e a contribuire, soprattutto con esperienze, alla costruzione collettiva del documento. Per leggere il documento clicca qui

La credibilità politica

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Nel nostro documento iniziale “La domanda giusta” si parla spesso di sinistra, di destra, di populismo, insomma della politica; sappiamo a cosa si fa riferimento ma forse è bene riflettere su alcuni concetti. Ci aiutano in questo lavoro Guido Gili e Massimiliano Panarari con il loro libro “La credibilità della politica”. La credibilità – secondo la risposta dei dizionari – è la possibilità che qualcuno (o qualcosa) venga creduto. È considerato credibile chi è onesto, coerente, sincero, chi mantiene le promesse, chi è fedele agli impegni presi, chi non tradisce. Questa idea, seppur ragionevole e condivisibile, in realtà è solo parzialmente giusta. Infatti la credibilità non è solo una disposizione personale, una qualità morale della persona, ma è qualcosa che viene attribuita, viene riconosciuta dagli altri. Anche se evidentemente non può prescindere dalle qualità personali – che ne costituiscono la base e il fondamento – la credibilità è una relazione, un rapporto tra una serie ...

La doppia finanziaria

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Roma, 14 maggio ’20 Cari Ricercatori, mi appresto a lanciare un altro messaggio in bottiglia, nella speranza che approdi da qualche parte. Un messaggio in bottiglia richiede innanzitutto che ci sia un messaggio (e questo c’è) , che ci sia una bottiglia (cioè uno strumento che lo protegga) e che ci sia un mare in cui la bottiglia possa navigare (il nostro blog, di cui ringrazio in particolare Marcello e Maurizio). Per quanto riguarda l’approdo, ci affidiamo nelle mani della Buona Sorte. Vorrei innanzitutto riflettere sul decreto del Governo di ieri. Non l’ho letto integralmente, ma ho ascoltato la conferenza stampa di Conte e vi dico le mie impressioni. In primo luogo vorrei richiamare l’attenzione sulle tre ipotesi del Forum DD per uscire dalla crisi (i riassunti e le esplicitazioni sono mie): Prima ipotesi (reazionaria). Dalla crisi si potrebbe col cattivismo, ovvero con l’affermazione del sovranismo, di una politica antimigranti e antifemminista, con l’islamofobia, ...

Durante e dopo la crisi per un mondo diverso

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Cari Ricercatori del blog, quello che segue è un prezioso e organico tentativo di risposta alla domanda giusta. Non perché abbiamo la presunzione di aver innescato noi un meccanismo di risposte, ma perché le domande giuste sono nelle cose e nelle contraddizioni del mondo attuale che il corona virus ha solo esplicitato e reso evidenti e urgenti. Io non so se quella del Forum sia la risposta giusta, purtroppo non credo di avere né conoscenze né competenze adeguate. So che questo documento fa chiarezza sui possibili scenari che la crisi spalanca e comincia a proporre soluzioni coraggiose e possibili Buona lettura, cari amici. Pubblicato il 6 Maggio 2020 in Cronaca di Redazione - Forum Diseguaglianze e Diversità Perché, cosa, come e con chi realizzare un futuro di giustizia sociale e ambientale battendo chi lavora per tornare alla normalità iniqua del pre Covid-19 o per costruire un futuro autoritario Siamo appena entrati in una fase di allentamento delle misure di distanziam...

Il coronavirus e il rilancio del compromesso tra socialismo e liberalismo

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Fonte " Pandora Rivista " Questo contributo fa parte di un dibattito su temi sollevati dall’articolo che apre il numero 6/2019 della Rivista «il Mulino», dal titolo Perché la democrazia è in crisi? Socialisti e liberali per i tempi nuovi , scritto congiuntamente da Giuseppe Provenzano ed Emanuele Felice. Tra i temi sollevati nella discussione la parabola storica del liberalismo e il possibile incontro con il pensiero socialista, le cause delle disuguaglianze, il ruolo e l’apporto delle culture politiche ai cambiamenti storici, le chiavi per comprendere il cambiamento tecnologico, le forme della globalizzazione e la crisi ambientale. Per approfondire è possibile consultare l’introduzione del dibattito con l’indice dei contributi pubblicati finora . per consultare l'articolo di Pandora clicca su questo link Mi sembra che questo articolo si inserisca pienamente nel filone di pensiero che abbiamo aperto con La domanda giusta.

Videoconferenza del "Gruppo in ricerca" 22 Aprile: interventi

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Abbiamo chiesto agli intervenuti di sintetizzare i loro interventi; di seguito riportiamo quelli che ci sono arrivati: SINTESI INTERVENTO CARLO Ho parlato della Klaim e del suo approccio verbale con “Economia del disastro”. Personalmente ho conosciuto molto bene gli americani e so che loro, da sempre, essendo molto orientati al marketing, usano parole “forti” per divenire più visibili, da loro si dice “chi crea più rumore attira”, e quindi vende di più. Io ritengo che definire disastro la nostra economia (Covid a parte) sia ingiusto. Questo potremmo approfondirlo con diversi indicatori, ma non mi sembra questo il caso. Riguardo al New Green Deal dell’altro autore, vorrei far notare che è abbastanza facile parlarne da una cattedra, nella pratica è tutt’altra cosa che tocca migliaia di interessi ed eventuali provvedimenti normativi in questo senso, se non coordinati a livello europeo (se non addirittura transnazionale) sono molto difficili da attuare (vedi recente avvenimento p...

Incontro del gruppo scuola "Parliamodisocialismo"

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“ Parliamo di socialismo ” è un gruppo di discussione che si propone di costruire un programma e un percorso politico sulla base di una riflessione condivisa. Lo scopo è di definire lo sfondo ideale su cui impostare un rapporto interpersonale ed umano rinnovato, uno sfondo che rappresenti un riferimento nella costruzione di un’alternativa all’attuale modello di società. Fra le altre, abbiamo iniziato una riflessione sulla scuola, raccogliendo documenti, contributi teorici ed esperienze, con l’obiettivo di individuare e definire delle linee di indirizzo sulla base delle quali costruire un percorso di cambiamento concreto. A questo scopo invitiamo organizzazioni e singole persone, del mondo della scuola e non solo, a partecipare al dibattito e a contribuire, soprattutto con esperienze, alla costruzione collettiva di un documento. La nostra finalità è di porci in maniera incisiva rispetto alle istituzioni, specificando che la costruzione di una scuola che tuteli il diritto all’istruzione ...

Per una politica culturale di sinistra

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Di Nathalie Olah da Jacobin Gran parte della nostra cultura contemporanea lavora per negare l'esistenza di classe e disuguaglianza, allo stesso tempo in cui le sue strutture di nepotismo e stage non retribuiti mantengono emarginate le voci della classe operaia. Dobbiamo lottare contro il controllo nel punto di produzione culturale. L'ingannevole retorica dell'assenza di classe ha permeato i sistemi politici a due partiti sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito dai tempi di Reagan e Thatcher. Fu il loro colpo da maestro: proteggere la loro ideologia neoliberista in un muro di retorica del “senso comune” e della cosiddetta meritocrazia, offuscando in tal modo le cause della povertà e della disuguaglianza e ponendo l'onere del fallimento delle ingiustizie strutturali e sociali direttamente sull'individuo. Ma negli ultimi anni, sia gli Stati Uniti che il Regno Unito hanno visto un risveglio della coscienza di classe, uno che cerca di spiegare queste ingiustizie lampan...

La salute non è una merce, la sanità non è una azienda

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    Riporto un appello del Consiglio Direttivo di Medicina Democratica Movimento di Lotta per la Salute Onlus per la creazione di un Coordinamento Nazionale del 20 aprile 2020 per un contributo e approfondimento alla nostra discussione. La salute non è una merce, la sanità non è una azienda     Appello e proposta di discussione e iniziativa: Diritto alla Salute, Sanità Pubblica universale, gratuita e partecipata - Per un Coordinamento Nazionale: la salute non è una merce, la sanità non è una azienda CHIEDIAMO A TUTTE LE REALTÀ E AI SINGOLI CHE CONDIVIDONO LE CONSIDERAZIONI E GLI OBIETTIVI BASILARI QUI ESPRESSI di riunirsi in un Coordinamento nel quale, mantenendo le proprie peculiarità e scopi, tutti possano contribuire ad approfondire e orientare iniziative per costruire assieme una vertenza nazionale condivisa nei confronti delle istituzioni, a partire dal Governo, fondata sull'affermazione  di un sistema sanitario pubblico, universale, parte...

Notarelle alla domanda giusta

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2019-06-05   A mio avviso… Ovvero come la penso rispetto a un po’ di cose relative a “La domanda giusta” Innanzitutto debbo dire che La domanda giusta non ha ottenuto nessuna accoglienza negli ambiti che credevo avrebbero potuto essere interessati: Direzione PD   ….. Quello che mi colpisce di più è che non lo hanno   degnato di un riscontro …… Ma questa non vuole essere una lamentala personale bensì il riconoscimento di una evidenza politica. L’ANALISI E qui debbo fare una prima autocritica. Ho   chiamato il mio scritto “La domanda giusta” mentre in realtà era una analisi della situazione storico-politica a livello mondiale che ha trovato invece molte assonanze a questo stesso livello (Prodi, La grande regressione, Pandora, Rocca, Limes, Cacciari, Ciotti, Monti, Marco   Damilano e l’Espresso, il Papa sul piano etico e di qualche supplenza politica,   e qualche politico qua e là che non   ne ha tratto le conseguenze ……) IL SISTEMA ...

Che cosa ho imparato da...

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2020-01-30 ricerca Che cosa ho imparato da: Sardine Innanzitutto ho imparato che nel paese/ mondo c’è un gran numero di persone che, con Simone, potrebbero dire “non me sta bene che no”, forse la maggioranza. O per dirla con Montale “questo solo oggi possiamo dirvi, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”. Ho imparato che nel paese c’è uno spazio di difesa della democrazia, delle regole e persino delle buone maniere, a fronte delle tentazioni fasciste, dittatoriali e della brutalità delle relazioni personali e politiche. Ho imparato che in questo paese c’è tanta gente che ha a cuore i giovani e che ci sono tanti giovani che conoscono la storia e non liquidano la generazione precedente e la storia precedente come quella dei boomers. Ho imparato che tutto ciò può fare movimento, può porre domande pertinenti, ma se non ha una sponda politica sufficiente, cioè se non c’è una risposta alla domanda giusta e in primo luogo individuazione degli interessi da difendere...

Recensione Shock Economy dal blog di Marcello

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Riteniamo utile pubblicare le osservazioni di Marcello alla lettura del testo di Naomi Klein Shock Economy - L'ascesa del capitalismo dei disastri che potete trovare cliccando su questo link Buona lettura.

Shock Economy

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Nata a Montréal, in Canada, in una famiglia di origini ebraiche, i genitori di Naomi Klein erano hippy americani emigrati in Canada per evitare la chiamata alle armi durante la guerra del Vietnam. È autrice del famoso saggio No logo, che tratta delle pratiche aziendali delle multinazionali nei paesi in via di sviluppo, è considerato il manifesto del movimento no-global ed è stato tradotto in 28 lingue, divenendo rapidamente un bestseller internazionale. Nel libro Klein ha criticato così duramente Nike, che l'azienda ha pubblicato un documento per rispondere punto per punto alle accuse. Come giornalista ha ricevuto numerosi premi e ha una rubrica su The Guardian e su The Nation; ha anche pubblicato su testate prestigiose come The New York Times e The Village Voice. In Italia ha collaborato con L'Espresso, Internazionale e Il manifesto. Negli ultimi anni ha lavorato alla stesura del saggio Shock economy, commentandolo con articoli ed interviste per CNN, BBC, Rai, Los Angeles...