La doppia finanziaria
Roma, 14 maggio ’20
Cari Ricercatori,
mi appresto a lanciare un altro messaggio in bottiglia, nella speranza che approdi da qualche parte. Un messaggio in bottiglia richiede innanzitutto che ci sia un messaggio (e questo c’è) , che ci sia una bottiglia (cioè uno strumento che lo protegga) e che ci sia un mare in cui la bottiglia possa navigare (il nostro blog, di cui ringrazio in particolare Marcello e Maurizio). Per quanto riguarda l’approdo, ci affidiamo nelle mani della Buona Sorte.
Vorrei innanzitutto riflettere sul decreto del Governo di ieri. Non l’ho letto integralmente, ma ho ascoltato la conferenza stampa di Conte e vi dico le mie impressioni.
In primo luogo vorrei richiamare l’attenzione sulle tre ipotesi del Forum DD per uscire dalla crisi (i riassunti e le esplicitazioni sono mie):
Prima ipotesi (reazionaria). Dalla crisi si potrebbe col cattivismo, ovvero con l’affermazione del sovranismo, di una politica antimigranti e antifemminista, con l’islamofobia, (di cui la vicenda di Silvia Romano è solo un esempio), di miope difesa degli interessi nazionali, insomma di tutto ciò che non ci piace e che fa capo sostanzialmente ai riapristi ad ogni costo.
Seconda ipotesi (conservatrice). Si torna alla normalità. Si cerca di tornare alla situazione di prima, all’interno dei rapporti di forza pre-esistenti.
Terza ipotesi (innovativa o rivoluzionaria). E’ la possibilità che il Forum, Giraud, e chissà quanti altri cominciano a dipanare. Questa soluzione, che io mi auguro, richiederebbe l’elaborazione di un Nuovo Modello di Sviluppo che partendo dalle urgenze dei lavoratori, delle donne e degli ultimi, arrivasse a delineare nuove regole di convivenza globale.
Per quel che ho capito dell’ultimo decreto Conte, mi sembra che sostanzialmente si collochi nella seconda ipotesi con non pochi ammiccamenti alla terza ipotesi.
Prima però di entrare nel merito dei provvedimenti (ingresso che richiederà anche una lettura adeguata e tempi lunghi) voglio segnalare alcuni cambiamenti di contesto che spingono verso un ripensamento dei modelli di sviluppo globali.
Innanzitutto l’Europa: anche se con buone mediazioni, è stata sconfitta la linea di Visegrad e dell’Europa del Nord (tra cui l’Olanda e, a malincuore, la Germania), e abbiamo ottenuto lo sforamento dei parametri di bilancio, l’impegno europeo per la cassa integrazione e la disoccupazione, l’utilizzo del MES con l’unica condizionalità (per ora e spero per sempre) di venir usato per l’implementazione del sistema sanitario.
- In secondo luogo, il virus sta facendo tornare indietro i fautori dell’immunità di gregge e del riaprismo ad ogni costo (una riflessione a parte meriterebbe la posizione antropologica sul mondo anglosassone da cui nascono queste posizioni).
- Infine, ma non ultimo, la necessità di revisione delle regole mondiali di gestione di alcune problematiche, in primis quella sanitaria e ambientale, ma anche quella economica e finanziaria. Alcuni parlano di revisione degli accordi di Bretton Woods (di cui io non so molto). A controprova, la follia di Trump che se la prende con l’OMS, chiede risarcimenti alla Cina, vorrebbe imporre dazi al commercio internazionale per preservare l’american frist, e, nemmeno da commentare, l’invito al fai da te per sperimentare terapie o il tentativo di accaparrarsi il vaccino….. Tutte cose che non preludono alla guerra. Sono già guerra.
Passiamo ora a una prima analisi dei provvedimenti del nostro Governo:
Una buona parte è dedicata a provvedimenti a pioggia, soldi dall’elicottero. Cosa che in questo momento non si può evitare.
La dimensione di due finanziarie.
Come dice Travaglio: per la prima volta non si vede la pressione delle lobby. E non che non ci siano state.
Mi ha fatto molta impressione la frase di Conte sugli ammortizzatori sociali e in particolare sulla cassa integrazione, quando dice che bisogna parlare di ammortizzatori sociali ed economici perché gli è chiaro che la cassa integrazione non solo protegge i lavoratori, ma consente agli imprenditori di utilizzare i prestiti per ristrutturazioni aziendali. Anche se ancora non si danno indirizzi produttivi.
Si parla di assunzioni e investimenti per la sanità e la scuola (wellfare), insomma usciamo dalla concezione di un wellfare residuale.
Si parla di piani di investimento per l’ambiente (green economy, come chiedono Giraud e tanti altri).
Si parla di bypassare le banche per far pervenire gli aiuti, almeno ai più poveri.
Insomma si è cercato di contemperare la linea di confindustria con quella dei sindacati, la linea dei riapristi con quella dei protettivi.
Si è ottenuto l’assenso delle Regioni per l’applicazione.
Non si faranno pagare tasse per i tavolini all’aperto (che io amo tanto).
Bonus Beby sitter a 1.200 euro
I LIMITI
Non c’è ancora una chiara scelta di campo, ma traspare;
Non c’è ancora una chiara volontà riformatrice della pubblica amministrazione e del sistema dei controlli;
Non c’è ancora riferimento al dettato costituzionale per cui lo Stato deve rimuovere gli ostacoli…
Al di là dei limiti elencati, manca l’affermazione di una chiara volontà di indirizzo del sistema economico e soprattutto della visione che lo alimenta;
E poi bisognerà vedere come e se lo Stato riuscirà a garantirne l’attuazione, tenendo ai margini interessi costituiti e criminalità organizzata;
Insomma, rispetto alla palude di qualche mese fa’, mi sembra una stagione politica gravida di potenzialità. Quello di cui proprio non mi rendo conto è ciò che sta maturando nelle viscere della popolazione, e, quei pochi segnali che ho sono pessimi.
La destra dopo aver fatto la politica del più uno, adesso si scaglierà contro insufficienze, tentando di riattivare frustrazioni e cattivismo.
La sinistra deve esplicitare le proprie visioni e, su quella base, dare indicazioni sempre più innovative. Insomma bisogna spostarsi sempre più dalla seconda ipotesi di uscita, alla terza. E questo richiede un grande lavoro di elaborazione.
Commenti
Posta un commento