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Visualizzazione dei post da maggio, 2020

Salvezza divina e salvezza umana

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Cari amici, Il neoliberismo senza regole ha dimostrato in questo periodo di pandemia tutte le sue debolezze, il primato dell’economia sulla politica e sulla scienza ha prodotto morti e sofferenza; il privato sul pubblico ha manifestato carenze e disservizi; la scelta di dire “si salvi chi può” rispetto a “ci salviamo solamente tutti insieme” è stata una mera illusione. Saremo capaci in futuro di invertire questa tendenza? Sarà capace la politica di trovare i giusti strumenti per mettere “la persona” al centro della sua missione? In questi ultimi anni, nonostante gli sforzi di papa Francesco, la chiesa non ha mostrato il volto di un “liberismo cattolico”, dove la “Salvezza” sembrava essere un fatto puramente personale? In molti si sono lamentati della mancanza della celebrazione domenicale, ma spesso non assomigliava ad una rappresentazione teatrale dove assistevamo da singoli spettatori? Alcuni sacramenti come la Comunione e la Cresima non sono finalizzati alla festa e ai regali,

documento scuola del gruppo "Parliamo di socialismo"

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"Parliamo di socialismo" è un gruppo di discussione che si propone di costruire un programma e un percorso politico sulla base di una riflessione condivisa. Abbiamo ricevuto il loro primo "documento programmatico e preliminare sull'istruzione e la didattica". Siamo lieti di partecipare al dibattito e a contribuire, soprattutto con esperienze, alla costruzione collettiva del documento. Per leggere il documento clicca qui

Il Dpcm, Totò, Fabrizi e il cucuzzaro

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Ho l’abitudine di svegliarmi presto, qualche minuto prima del giornale radio. Oggi era importante seguire le prime notizie; Le Regioni avevano frenato ieri sera sul Dpcm per le nuove riaperture, dopo l'intesa raggiunta nella tarda serata di venerdì con il governo. Nella notte c’è stato un nuovo accordo che ha fatto dire a Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna: "Ora le regole sono chiare". Tutto a posto? Chissà? Sicuramente qualcuno ora dirà:   ”… più uno!” Quello che sta avvenendo ricorda il gioco del “Cucuzzaro” Secondo le regole, un bambino viene nominato, attraverso una conta, come cucuzzaro, ovvero come capogioco temporaneo che ha il compito di dare il via alla manche ed assegnare ad ogni partecipante, le cocozze, un numero a piacere a seconda del numero dei partecipanti. Parla per primo il cucuzzaro, pronunciando ad alta voce una frase del tipo: “Sono andato nel mio orto e ho raccolto…” – prosegue la frase con un numero, tra quelli assegnati alle cucuzze,

La credibilità politica

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Nel nostro documento iniziale “La domanda giusta” si parla spesso di sinistra, di destra, di populismo, insomma della politica; sappiamo a cosa si fa riferimento ma forse è bene riflettere su alcuni concetti. Ci aiutano in questo lavoro Guido Gili e Massimiliano Panarari con il loro libro “La credibilità della politica”. La credibilità – secondo la risposta dei dizionari – è la possibilità che qualcuno (o qualcosa) venga creduto. È considerato credibile chi è onesto, coerente, sincero, chi mantiene le promesse, chi è fedele agli impegni presi, chi non tradisce. Questa idea, seppur ragionevole e condivisibile, in realtà è solo parzialmente giusta. Infatti la credibilità non è solo una disposizione personale, una qualità morale della persona, ma è qualcosa che viene attribuita, viene riconosciuta dagli altri. Anche se evidentemente non può prescindere dalle qualità personali – che ne costituiscono la base e il fondamento – la credibilità è una relazione, un rapporto tra una serie

La doppia finanziaria

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Roma, 14 maggio ’20 Cari Ricercatori, mi appresto a lanciare un altro messaggio in bottiglia, nella speranza che approdi da qualche parte. Un messaggio in bottiglia richiede innanzitutto che ci sia un messaggio (e questo c’è) , che ci sia una bottiglia (cioè uno strumento che lo protegga) e che ci sia un mare in cui la bottiglia possa navigare (il nostro blog, di cui ringrazio in particolare Marcello e Maurizio). Per quanto riguarda l’approdo, ci affidiamo nelle mani della Buona Sorte. Vorrei innanzitutto riflettere sul decreto del Governo di ieri. Non l’ho letto integralmente, ma ho ascoltato la conferenza stampa di Conte e vi dico le mie impressioni. In primo luogo vorrei richiamare l’attenzione sulle tre ipotesi del Forum DD per uscire dalla crisi (i riassunti e le esplicitazioni sono mie): Prima ipotesi (reazionaria). Dalla crisi si potrebbe col cattivismo, ovvero con l’affermazione del sovranismo, di una politica antimigranti e antifemminista, con l’islamofobia,

Durante e dopo la crisi per un mondo diverso

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Cari Ricercatori del blog, quello che segue è un prezioso e organico tentativo di risposta alla domanda giusta. Non perché abbiamo la presunzione di aver innescato noi un meccanismo di risposte, ma perché le domande giuste sono nelle cose e nelle contraddizioni del mondo attuale che il corona virus ha solo esplicitato e reso evidenti e urgenti. Io non so se quella del Forum sia la risposta giusta, purtroppo non credo di avere né conoscenze né competenze adeguate. So che questo documento fa chiarezza sui possibili scenari che la crisi spalanca e comincia a proporre soluzioni coraggiose e possibili Buona lettura, cari amici. Pubblicato il 6 Maggio 2020 in Cronaca di Redazione - Forum Diseguaglianze e Diversità Perché, cosa, come e con chi realizzare un futuro di giustizia sociale e ambientale battendo chi lavora per tornare alla normalità iniqua del pre Covid-19 o per costruire un futuro autoritario Siamo appena entrati in una fase di allentamento delle misure di distanziam

Il coronavirus e il rilancio del compromesso tra socialismo e liberalismo

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Fonte " Pandora Rivista " Questo contributo fa parte di un dibattito su temi sollevati dall’articolo che apre il numero 6/2019 della Rivista «il Mulino», dal titolo Perché la democrazia è in crisi? Socialisti e liberali per i tempi nuovi , scritto congiuntamente da Giuseppe Provenzano ed Emanuele Felice. Tra i temi sollevati nella discussione la parabola storica del liberalismo e il possibile incontro con il pensiero socialista, le cause delle disuguaglianze, il ruolo e l’apporto delle culture politiche ai cambiamenti storici, le chiavi per comprendere il cambiamento tecnologico, le forme della globalizzazione e la crisi ambientale. Per approfondire è possibile consultare l’introduzione del dibattito con l’indice dei contributi pubblicati finora . per consultare l'articolo di Pandora clicca su questo link Mi sembra che questo articolo si inserisca pienamente nel filone di pensiero che abbiamo aperto con La domanda giusta.

Per chi non conoscesse Gasparazzo

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Operaio siciliano emigrato a Torino, Gasparazzo lavora alla FIAT. Pubblicato dal quotidiano comunista Lotta Continua nel 1972, diventa rapidamente famoso come rappresentante della protesta del movimento operaio verso le condizioni di lavoro nelle fabbriche e una gestione delle trattative da parte del sindacato considerata troppo debole. Il personaggio prende il nome da un carbonaio siciliano protagonista dell'insurrezione di Bronte del 1860, sanguinosamente repressa dai garibaldini. Gasparazzo ha vita breve: muore con il suo autore, in un incidente d'auto il 19 dicembre 1972. Entra tuttavia nell'olimpo dei grandi personaggi satirici. per chi volesse approfondire ...

Videoconferenza del "Gruppo in ricerca" 22 Aprile: interventi

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Abbiamo chiesto agli intervenuti di sintetizzare i loro interventi; di seguito riportiamo quelli che ci sono arrivati: SINTESI INTERVENTO CARLO Ho parlato della Klaim e del suo approccio verbale con “Economia del disastro”. Personalmente ho conosciuto molto bene gli americani e so che loro, da sempre, essendo molto orientati al marketing, usano parole “forti” per divenire più visibili, da loro si dice “chi crea più rumore attira”, e quindi vende di più. Io ritengo che definire disastro la nostra economia (Covid a parte) sia ingiusto. Questo potremmo approfondirlo con diversi indicatori, ma non mi sembra questo il caso. Riguardo al New Green Deal dell’altro autore, vorrei far notare che è abbastanza facile parlarne da una cattedra, nella pratica è tutt’altra cosa che tocca migliaia di interessi ed eventuali provvedimenti normativi in questo senso, se non coordinati a livello europeo (se non addirittura transnazionale) sono molto difficili da attuare (vedi recente avvenimento p

Torpignattara (01)

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    Ognuno di noi porta con se un bagaglio importante,  quello dei ricordi.  Ma la memoria con il tempo diventa sempre più labile e sfumata, e tanto, troppo, va perduto.     Torpignattara (01) Il Passato è importante “chi non ha passato non ha futuro”, e  per trovare la nostra identità nel presente, per sapere chi siamo, per trovare le nostre radici, ci affidiamo ai documenti    Condividere con quelli che c’erano, o di far conoscere a quelli che non c’erano ancora, quello che eravamo, quello per cui abbiamo combattuto, quello che era questo nostro quartiere quando era estrema e degradata periferia, ma in cui, piano, si faceva strada la consapevolezza di un vivere migliore a cui tutti potevano aver diritto. Perché quello che siamo oggi, è frutto si, della nostra esperienza ma anche  del nostro vivere sociale, quel  vivere sociale che per noi di Torpignattara si è dipanato in questo spicchio di città.    Un viaggio nel tempo, uno  spaccato di passato che ci riguarda tutti. 

Incontro del gruppo scuola "Parliamodisocialismo"

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“ Parliamo di socialismo ” è un gruppo di discussione che si propone di costruire un programma e un percorso politico sulla base di una riflessione condivisa. Lo scopo è di definire lo sfondo ideale su cui impostare un rapporto interpersonale ed umano rinnovato, uno sfondo che rappresenti un riferimento nella costruzione di un’alternativa all’attuale modello di società. Fra le altre, abbiamo iniziato una riflessione sulla scuola, raccogliendo documenti, contributi teorici ed esperienze, con l’obiettivo di individuare e definire delle linee di indirizzo sulla base delle quali costruire un percorso di cambiamento concreto. A questo scopo invitiamo organizzazioni e singole persone, del mondo della scuola e non solo, a partecipare al dibattito e a contribuire, soprattutto con esperienze, alla costruzione collettiva di un documento. La nostra finalità è di porci in maniera incisiva rispetto alle istituzioni, specificando che la costruzione di una scuola che tuteli il diritto all’istruzione

Per una politica culturale di sinistra

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Di Nathalie Olah da Jacobin Gran parte della nostra cultura contemporanea lavora per negare l'esistenza di classe e disuguaglianza, allo stesso tempo in cui le sue strutture di nepotismo e stage non retribuiti mantengono emarginate le voci della classe operaia. Dobbiamo lottare contro il controllo nel punto di produzione culturale. L'ingannevole retorica dell'assenza di classe ha permeato i sistemi politici a due partiti sia negli Stati Uniti che nel Regno Unito dai tempi di Reagan e Thatcher. Fu il loro colpo da maestro: proteggere la loro ideologia neoliberista in un muro di retorica del “senso comune” e della cosiddetta meritocrazia, offuscando in tal modo le cause della povertà e della disuguaglianza e ponendo l'onere del fallimento delle ingiustizie strutturali e sociali direttamente sull'individuo. Ma negli ultimi anni, sia gli Stati Uniti che il Regno Unito hanno visto un risveglio della coscienza di classe, uno che cerca di spiegare queste ingiustizie lampan

L’altra Liberazione

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Matteo Dominioni da il manifesto del 05.05.2020 Il 5 maggio in Etiopia è festa nazionale: si ricorda quando nel 1941, dopo un lungo di esilio, l’imperatore Hailè Selassiè fece ritorno ad Addis Abeba, a 5 anni di distanza esatti dall’ingresso in città di Pietro Badoglio. Selassiè avrebbe potuto raggiungere la capitale alcuni giorni prima, ma rallentò la marcia perché volle compiere un vero e proprio pellegrinaggio, laddove si consumarono efferate stragi: Debre Marcos, Ficcé, Debra Libanos. Tenne discorsi incentrati sulla pacificazione nei quali invitò la popolazione a non compiere vendette contro gli italiani in quanto tali. Fece sempre una netta distinzione fra fascisti e italiani, anche negli anni successivi, pure nel 1970 quando si recò a Roma in visita ufficiale. L’ASSENZA DI RAPPRESAGLIE unitamente all’invito rivolto a molti tecnici e operai di restare in Etiopia furono comportamenti e approcci da inquadrare entro una cultura tutto sommato pacifica, pur essendo gli etiopici o

Le parole del Presidente di Confindustria sono un insulto ai lavoratori

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Marta Fana, ricercatrice in economia e autrice di saggi sulla precarietà e il lavoro, scrive una lettera al Presidente di Confindustria Carlo Bonomi che oggi ha parlato di una “stagione dei doveri e sacrifici per tutti”. Di Marta Fana - fonte Fanpage Caro Presidente Bonomi, le sue parole riportate nell’intervista del 4 maggio al Corriere della Sera sono un insulto ai lavoratori che in questi due mesi hanno garantito a noi cittadini di sopravvivere, nonostante tutto. Non sono le prime e sappiamo che non saranno neppure le ultime. Dalla pretesa di non bloccare alcuna attività perché la produzione prima di tutto, al tacciare di irresponsabilità i lavoratori che hanno scelto di scioperare quando erano costretti a lavorare senza protezioni, fino a chiedere che si deroghi ai contratti collettivi così da darvi mandato di spremerci un po’ di più. Le sue parole sono un insulto ai tanti che sono rimasti a casa senza un lavoro perché assunti con contratti a termine e oggi non rinnovati, mil

La carica dei riapriristi, in nome dei padroni

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Left Raul Mordenti 3 Maggio 2020 Riaprire, riaprire subito, riaprire tutto; la produzione, anzi il profitto, non si tocca, e al dio profitto si può sacrificare la vita umana; dunque chissenefrega – dicono i riapriristi – se questo riaprire costerà la vita a qualche decina di migliaia di persone In vista della fase 2 si è scatenato l’impressionante volume di fuoco mediatico di cui i poteri capitalistici sono capaci, per non parlare del web, ormai terreno di scorrerie della “bestia” salvin-meloniana (con i consigli, e i soldi, di Bannon). Tutta intera la stampa confindustriale si è scatenata, dal “giornalone unico” degli Agnelli, Repu-Stam-Corsera, ai feroci giornali dei Feltri, dei Sallusti e dei Belpietro, e, naturalmente, tutta compatta la Tv, da quelle berlusconiane a quella di Cairo, passando per la Rai opportunamente lottizzata fra Pd e Lega. Né poteva mancare all’appello la Conferenza episcopale. In nome dei sacri princìpi della libertà (guarda tu dove si vanno a c

La salute non è una merce, la sanità non è una azienda

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    Riporto un appello del Consiglio Direttivo di Medicina Democratica Movimento di Lotta per la Salute Onlus per la creazione di un Coordinamento Nazionale del 20 aprile 2020 per un contributo e approfondimento alla nostra discussione. La salute non è una merce, la sanità non è una azienda     Appello e proposta di discussione e iniziativa: Diritto alla Salute, Sanità Pubblica universale, gratuita e partecipata - Per un Coordinamento Nazionale: la salute non è una merce, la sanità non è una azienda CHIEDIAMO A TUTTE LE REALTÀ E AI SINGOLI CHE CONDIVIDONO LE CONSIDERAZIONI E GLI OBIETTIVI BASILARI QUI ESPRESSI di riunirsi in un Coordinamento nel quale, mantenendo le proprie peculiarità e scopi, tutti possano contribuire ad approfondire e orientare iniziative per costruire assieme una vertenza nazionale condivisa nei confronti delle istituzioni, a partire dal Governo, fondata sull'affermazione  di un sistema sanitario pubblico, universale, partecipato e gratuito (p

Notarelle alla domanda giusta

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2019-06-05   A mio avviso… Ovvero come la penso rispetto a un po’ di cose relative a “La domanda giusta” Innanzitutto debbo dire che La domanda giusta non ha ottenuto nessuna accoglienza negli ambiti che credevo avrebbero potuto essere interessati: Direzione PD   ….. Quello che mi colpisce di più è che non lo hanno   degnato di un riscontro …… Ma questa non vuole essere una lamentala personale bensì il riconoscimento di una evidenza politica. L’ANALISI E qui debbo fare una prima autocritica. Ho   chiamato il mio scritto “La domanda giusta” mentre in realtà era una analisi della situazione storico-politica a livello mondiale che ha trovato invece molte assonanze a questo stesso livello (Prodi, La grande regressione, Pandora, Rocca, Limes, Cacciari, Ciotti, Monti, Marco   Damilano e l’Espresso, il Papa sul piano etico e di qualche supplenza politica,   e qualche politico qua e là che non   ne ha tratto le conseguenze ……) IL SISTEMA Seconda autocritica: Ho dato per