Salvezza divina e salvezza umana

Cari amici,

Il neoliberismo senza regole ha dimostrato in questo periodo di pandemia tutte le sue debolezze, il primato dell’economia sulla politica e sulla scienza ha prodotto morti e sofferenza; il privato sul pubblico ha manifestato carenze e disservizi; la scelta di dire “si salvi chi può” rispetto a “ci salviamo solamente tutti insieme” è stata una mera illusione. Saremo capaci in futuro di invertire questa tendenza? Sarà capace la politica di trovare i giusti strumenti per mettere “la persona” al centro della sua missione?

In questi ultimi anni, nonostante gli sforzi di papa Francesco, la chiesa non ha mostrato il volto di un “liberismo cattolico”, dove la “Salvezza” sembrava essere un fatto puramente personale? In molti si sono lamentati della mancanza della celebrazione domenicale, ma spesso non assomigliava ad una rappresentazione teatrale dove assistevamo da singoli spettatori? Alcuni sacramenti come la Comunione e la Cresima non sono finalizzati alla festa e ai regali, quando poi il 90% dei ragazzi terminato il catechismo lascia la parrocchia?

Come ripensare ad un futuro diverso nella la chiesa e nella politica-?

Avere avuto da secoli una gerarchia tutta al maschile (papa, cardinali, vescovi, monsignori) ha accentuato molto l’aspetto patriarcale- personalistico, mentre una chiesa che sapesse dare il giusto ruolo alle donne, che per loro natura sanno essere più accoglienti, sono in grado di lavorare meglio per il bene comune, riescono a stare dietro le quinte senza primeggiare (vedi suore), potrebbe far emergere meglio l’aspetto comunitario.

Nella politica superare la contrapposizione “destra” e “sinistra” con “maschile” e “femminile”, (credo che una società al femminile sia realmente di sinistra) ripensando  la società scegliendo i “tempi delle donne”, intendendo una rimodulazione dei tempi appunto, basata sulle esigenze femminili, meno competitivi, più inclusivi, tempi che diano la possibilità a tutti , uomo o donna, di svolgere una particolare attività e contemporaneamente dedicarsi ai figli, agli anziani, alla cura corporale e spirituale.

Riccardo Migliorelli

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