Sardine, piccola cronaca
Sono le tre in punto quando entro in piazza San Giovanni.
Sono insieme a un centinaio di persone scese dalla metro c. La piazza è già
piena, la prima cosa che non vedo sono le bandiere e il palco, solo dopo
scoprirò che c’è un camioncino con una piccola amplificazione, purtroppo non
sufficiente, ma non fa niente. Vedo invece tante sardine di carta, cartone,
plastica, legno. Non trovo gli amici con cui ci eravamo dati appuntamento, c’è
però Marta che porta in spalla un branco di pesciolini ritagliati, la saluto ma
vedo che anche lei è in cerca delle amiche del suo gruppo. Finalmente le trova
e così i pesciolini iniziano ad a muoversi per la piazza. Si muovono
oscillando, una bella coreografia. Incontro Maurizio e Graziella che però sono
subito attratti da un altro branco, sono quelli del vecchio PCI dell’Esquilino,
in gruppo ma in perenne movimento proprio come le sardine, svetta il cappello
di Carmelo che per l’occasione non veste da avvocato. Sono tutti intorno a
Fabio che con la sua sedia a rotelle ha voluto comunque partecipare, allegro
come sempre. Da qualche parte c’è Riccardo con la figlia Alice ma non riusciamo
ad incontrarci. Vedo e parlo con altri amici; intanto scende la sera, non ce ne
accorgiamo ma la festa è terminata, nessuno vuole lasciare la piazza
riconquistata. Ma, parafrasando il poeta: ’Il sole ormai ridea calando dietro’…
la Scala Santa!
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