Uno Maggio Taranto
“Non cominciamo il nostro intervento da egoisti parlando solo a
nome dei lavoratori. No, io dico Taranto”. Sono queste le prime parole
che pronunciò Cataldo Ranieri entrando, a bordo di un tre ruote, in
Piazza della Vittoria (a Taranto) quel 2 agosto 2012. In questi giorni
in cui la stampa nazionale ha acceso i riflettori sul Primo Maggio che
questo Comitato organizza, con non pochi sacrifici, è l’evento musicale a
prendere il sopravvento. Non dobbiamo mai dimenticare, però, da dove si
è partiti. Quello di Taranto non è un concerto “normale”, da mettere a
confronto con altri che si realizzano in giro per l’Italia. Nessun
cantante quel giorno percepirà un cachet proprio perché non vengono per
intrattenere ma per stringersi intorno ad una lotta. Tutto iniziò quel
giorno durante la manifestazione dei tre sindacati, Cgil, Cisl e Uil,
corsi al capezzale dell’Ilva a cui la Magistratura voleva contestare il
mancato rispetto della legge.
ll Comitato è nato qualche giorno prima, il 30 Luglio 2012. Spontaneo e apartitico. Abbiamo
scelto questo nome perché crediamo, mai come ora, sia necessario
superare il conflitto ambiente-lavoro, che fino ad oggi ha visto gli
operai contrapposti ai cittadini.
Il comitato nasce con questi obiettivi: tutela della salute e dell’ambiente, coniugata alla piena occupazione.
Il comitato nasce con questi obiettivi: tutela della salute e dell’ambiente, coniugata alla piena occupazione.
Il comitato riunisce operai Ilva, lavoratori, disoccupati, precari,
studenti, professionisti, cittadini che d’ora in poi, per la prima
volta, pretendono di essere al centro di ogni decisione politica sul
futuro di Taranto.
Siamo uomini e donne stanchi di dover scegliere tra lavoro e salute.
Imputiamo all’intera classe politica di essere stata complice del
disastro ambientale e sociale che da cinquant’anni costringe la città di
Taranto a dover svendere i diritti in cambio del salario. Siamo stanchi
di essere rappresentati da sindacalisti che invece di difendere i
diritti dei lavoratori salvaguardano profitti dell’azienda.
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